Ti sia lieve la terra, Aldo Biscardi.
Fra i volti della tv, uno fra i più noti, imitati, discussi, dileggiati; talvolta eletto a simbolo negativo di italiche virtù.
Nei coccodrilli e nelle aneddotiche tutto si stempera, giustamente, ed a restare è la sua immensa popolarità.
Il processo lo si guardava di nascosto, lo si commentava premettendo "l'altro giorno, per caso, ho girato un minuto sul processo e...".
Diventato personaggio ci giocava non senza autoironia (che è già molto) e sapendo fare i conti.
Ma era un professionista, un uomo con delle idee, e un giornalista che sapeva il suo mestiere (al giorno d'oggi cosa divenuta fatto rimarchevole e rimarcando; fra poco forse nemmeno questo sarà più, temo).
Mi piace ricordarlo come uno di famiglia; un vecchio zio che non si vede da tempo, e con cui magari il rapporto non è mai stato così stretto.Un po' di bene, però, gliene volevo, e mi dispiace che se ne sia andato.
E poi, diciamolo, sapere che non c'è più, ricorda il tempo che se ne va, inesorabile, e quel bambino che sognava un pallone che rotola.
Tristezza, per favore, vai via.
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