Bravo il giornalista di Repubblica a ricostruire, dopo quarantanni, con il piglio di un cronista d'antan, questo episodio sconcertante.
Giusto Massimo Bordin potrebbe avere qualcosa da puntualizzare.
Restituendo un po' di umanità ad una ragazza che certo non desiderava divenire un'eroina nel pantheon radicale, molta è l'attenzione al clima in cui si preparò la tragedia, ed al modo in cui vi parteciparono i principali protagonisti, in primis Cossiga per una volta forse tradito dalle sue amate forze dell'ordine, e poi Pannella la cui profezia ha talmente colpito l'autore da essere il motivo per cui il libro è stato scritto. E poi Luca Boneschi, cui il tributo deriva non da parole e giudizi dell'autore ma semplicemente dalla descrizione del suo operato.
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