sabato 21 ottobre 2017

Il giudice e il generale

di Luis Sepulveda.

Raccolta di articoli scritti attorno agli anni in cui il giudice spagnolo Garzon provò a incriminare Pinochet (notizia di cui apprese a Udine!).
Perfetto per il mio trip sulla storia delle dittature sudamericane.
Sepulveda ricorda gli anni della giovinezza e della speranza di un mondo migliore. Speranza uccisa, non solo metaforicamente, dalla parte della società cilena che inventò e sostenne il sanguinario dittatore.
Ma forse ancor di più da coloro, molti, che non si schierarono: Lo capisco con tristezza, perché non sa cosa si è perso ad autoemarginarsi da quel bel sogno di trasformare una società chiaramente ingiusta.
E poi da coloro, che, dopo il passaggio alla democrazia vigilata, non pretendevano che si facesse giustizia sul passato.
Non si dimentica nè si perdona.
E certo in queste pagine npon troviamo le ragioni della (real)politica, ma  le ragioni della letteratura (perchè scrivo), oltre a quelle del cuore. 
Scrivo dalla solitaria barricata del creatore di mondi e, con le parole di Osvaldo Soriano, «dalla responsabile soddisfazione di chi sa di essere stato invitato ad abitare nel cuore della gente migliore».

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