Questi impegni sportivi dei ragazzi cominciano a diventare un pretesto piacevole.
Per un recupero figlia a Tramonti mi concedo un giorno di ferie: non sono mai stato in quella vallata, e da tempo ho messo nel mirino la facile ascesa al Monte Rest.
All'ultimo decido di arrivare al passo da Ampezzo, strada lievemente più rapida. L'ultimo tratto è stretto ma con asfalto magnifico, evidente lascito di una trappa del giro.
Il tempo è incerto, in altre occasioni avrebbe consigliato di soprassedere. Ma lassù ci devo ancora andare, e allora si parte: sarò assistito dalla fortuna, giusto qualche gocciolina, neanche da baganare il k-way, e senza che la visibilità sia pregiudicata.
L'ascesa alla malga Rest (circa 50 minuti) si svolge quasi interamente su carrareccia cementata, poi pietrosa, salvo un ultimo pezzo in ampio sentiero nella faggeta.
La malga consta di stalle abbandonate, mentre l'edificio principale è stato restaurato ed è accogliente, lo utilizzerò al rientro per il pranzo.
Si vede piuttosto ravvicinata la cima, al culmine di un pendio erboso, dal lato opposto alla visuale sulle due Tramonti, laggiù. L'ascesa in diagonale, con un unico tornante in prossimità di una statuina della Madonna, mi porta in cima in una mezzora.
Visuale a 360 gradi, fin giù a Tolmezzo e risalendo ad Ampezzo, il Pura e il Tinisa. Da quest'altra parte la val Viellia fa intravedere i due paesi, e di fronte il Valcalda.
Come da impressione ricavata già domenica risalendo la vallata, e forse condizionata dal tempo, è questa montagna austera, aspra, non caratterizzata da ampie e dolci vallate nè dai colossi delle Giulie; forse friulana. Pur sempre vera bellezza.
Parcheggio in abbondanza |
Accogliente riparo |
La casera |
Tramonti di Sotto e Tramonti di Sopra |
Ampezzo |
Tolmezzo sullo fondo |
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