mercoledì 9 agosto 2023

Indifendibili (2)

Prosegue la scaramuccia.

La pietra dello scandalo è quidam De Angelis, portavoce della Regione Lazio.

Ha addirittura dichiarato che secondo lui Mambro e Fioravanti sono innocenti, e la sentenza li ha ingiustamente condannati.

Apriti cielo. Fascista, non può stare al suo posto, licenziato subito. Intervenga Meloni.

Vengo sollecitato con un post ironico, sulla nuova "giustizia per autocertificazione", si dà per scontato che anch'io condivida lo scandalo.

M'incazzo. Me ne frega zero di questo De Angelis, dubito che siano molti gli italiani in cui resterà memoria della sua uscita, coraggiosa o delirante che fosse.

Ma santoddio, uno che esprime un'opinione, criticando una sentenza, deve essere obliterato dal consesso civile. Ma la libertà di espressione del pensiero non era il valore fondante della nostra società? 

In un mondo in cui assume rilievo la categoria dell'indefendibilità, non è ammesso l'errore. Se uno dice o fa una cosa sbagliata, deve essere resettato, cancellato per sempre, non ha più appello né diritto di cittadinanza. Trovo questo modo di pensare semplicemente poco umano, ricordo con nostalgia la desueta pratica del dialogo e del confronto tra le idee.

Mi sento purtroppo solo nel fare questo genere di constatazione, contornato da persone dalle ottime intenzioni che ritengono che la evidente preferibilità delle loro idee debba essere affermata al costo di impedire a chi ne sostiene di opposte di esprimerle.

L'articolo di Piero Sansonetti su l'Unità di ieri, e sono felice che vi menzioni due volte Marco Pannella, attenua (solo un po') questo senso di solitudine, 

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