Di nuovo grasse risate, come la prima volta che lessi questa "operetta immorale", quando diversi degli intellettuali la cui caricatura Berselli sbeffeggia erano ancora in vita.
Pagine che fanno sorridere (ma anche sghignazzare), che sfidano alla ricerca del riferimento letterario continuamente proposto, che invitano alla curiosità.
Nel gioco sottile fra l'ironia vera e l'utilizzo parodistico di alcuni dei protagonisti della vita intellettuale italiana, la scrittura elegante e divertente di Berselli prende di mira certo conformismo e certa seriosità del mondo che riconosce come suo, ma cui muove il supremo rimprovero di prendersi troppo sul serio: che siano giovani promesse, soliti stronzi o venerati maestri.
La scrittura troppo accattivante di Berselli mi ha portato a breve a leggere pure questo:
Libro postumo sulla sua ultima passione privata.
Gradevole la lettura, ma resto irremovibile sulla stessa posizione che lui tenne per una vita: mai un cane.
La scrittura troppo accattivante di Berselli mi ha portato a breve a leggere pure questo:
Libro postumo sulla sua ultima passione privata.
Gradevole la lettura, ma resto irremovibile sulla stessa posizione che lui tenne per una vita: mai un cane.
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