In un articolo non si sa se più inappuntabile o necessario, Gian Domenico Caiazza chiarisce tutto quanto è utile chiarire sulla faccenda dell'abuso delle intercettazioni, ricordando cosa prevede la Costituzione e che volerne rispettare i principi in materia è forse necessario portato di una cultura giuridica liberale e democratica.
Al di là del merito dell'intervento, fondamentale è l'abbrivio: "Premessa di ogni discussione seria: non è consentito a tutti di parlare di qualsiasi argomento. c'è un limite naturale che è dato dalla complessità e dalla specialità del tema. Non c'entra nulla la libera espressione delle opinioni".
Pragmatica la conclusione, la quale prende le mosse dall'evocazione della lettura della migliore dottrina processualpenalistica come viatico per una discussione seria. Per poi realizzare che i "polemisti d'accatto" che avvelenano il dibattito, "oltre a leggere quegli scritti, cosa che già non fanno, dovrebbero poi anche comprenderli. E qui l' impresa diventa disperata"
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