Mettiamo che (il dubbio mi resta) Michel non sapesse che le sedie erano due, e che sia solo una fallace impressione quello scatto che fa per accomodarsi in quella di sinistra.
Aveva la possibilità di un gesto che l'avrebbe reso il simbolo dei valori di eguaglianza dell'Europa, il corifeo di una civiltà aperta e moderna, colui che sbertucciava a casa sua il dittatore (mai parola così imprecisa fu così adeguata) intento a fare il bulletto misogino: gli bastava cedere la sedia, o sedersi anche lui sul divano, e diveniva una specie di eroe.
Ha fatto invece prevalere il suo io (machista? poco conta), chissà quale puntiglio da beghe intracomunitarie, squalificandosi nella maniera più clamorosa, ed ora corre verso dimissioni che non potranno tardare.
"Bravo mona", dicono a Trieste, dove in fondo sono di buon cuore.
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