lunedì 30 gennaio 2023
"Andrò a bere un bicchiere"
domenica 29 gennaio 2023
Premessa di ogni discussione seria
In un articolo non si sa se più inappuntabile o necessario, Gian Domenico Caiazza chiarisce tutto quanto è utile chiarire sulla faccenda dell'abuso delle intercettazioni, ricordando cosa prevede la Costituzione e che volerne rispettare i principi in materia è forse necessario portato di una cultura giuridica liberale e democratica.
Al di là del merito dell'intervento, fondamentale è l'abbrivio: "Premessa di ogni discussione seria: non è consentito a tutti di parlare di qualsiasi argomento. c'è un limite naturale che è dato dalla complessità e dalla specialità del tema. Non c'entra nulla la libera espressione delle opinioni".
Pragmatica la conclusione, la quale prende le mosse dall'evocazione della lettura della migliore dottrina processualpenalistica come viatico per una discussione seria. Per poi realizzare che i "polemisti d'accatto" che avvelenano il dibattito, "oltre a leggere quegli scritti, cosa che già non fanno, dovrebbero poi anche comprenderli. E qui l' impresa diventa disperata"
Storia d'amore e d'amicizia (e di giovinezza)
I calciatori, come anche gli uomini (e le donne) di spettacolo, assumono una notorietà tale che le fa partecipare alla vita delle persone, in maniera che le loro vicende personali trovano larga partecipazione. La scomparsa prematura di alcuni di loro è spesso vissuta con vera emozione, e il ricordo del defunto assume contorni quasi agiografici, una risonanza che sembra eccedere oltre che i reali meriti personali del defunto, l'importanza che uno sportivo per quanto bravo può avere in una società.
Fermo restando che trattasi di fenomeno innocuo, credo che un discorso diverso possa farsi nel caso di Gianluca Vialli.
Individuo tre aspetti.
I ricordi personali convergono, e anche facendo la tara al dippiù di benevolenza che naturalmente vi è nel rammentare degli scomparsi principalmente le qualità, tralasciando le negatività, nel descrivere una persona che si è fatta benvolere per il suo modo di affrontare le cose con spirito positivo, nel quale l'allegria non faceva venir meno la serietà e la determinazione, e sopra tutto la capacità di coinvolgere le persone che gli erano attorno. E' stato un esempio, in parole povere, che riesce facile indicare tra i non comuni modelli di comportamento. Guardare per credere le parole ricche di insegnamenti di cui è un esempio, non l'unico, la risposta data a Cattelan in un video su Netflix.
C'è poi quell'amicizia. Vialli e Mancini, un binomio che viene naturale pronunciare. Brera che pure aveva coniato Stradivialli li chiamava i dioscuri, anche loro come Castore e Polluce giovani belli e figli certamente di una divinità. Una coppia così non si era vista mai e mai più si vide: due atleti baciati dalla sorte nelle doti tecniche non comuni, capaci di essere così complementari dentro e fuori dal campo che era inevitabile immaginarli amici inseparabili, un po' invidiarli di quel rapporto di cui ognuno di noi vorrebbe l'eguale. Che poi il dramma della malattia ed i capricci del destino ci abbiano regalato di vederlo sublimato in quell'abbraccio a Wembley, mentre noi godevamo e loro piangevano pensando a gioie e dolori, sofferenza e rivincita, speranza e paura, ma nel segno della parola insieme, beh, questa sembra più letteratura che vita, forse è amore.
venerdì 27 gennaio 2023
Che sa il cuore
domenica 22 gennaio 2023
La strega e il capitano
giovedì 19 gennaio 2023
L'umanesimo che manca
venerdì 13 gennaio 2023
Il Gattopardo
domenica 8 gennaio 2023
Fiore di roccia
di Ilaria Tuti
Importante prova di Ilaria Tuti, in cui abbandona momentaneamente il thriller per rievocare una vicenda storica poco nota fuori dai nostri confini regionali, quella delle portatrici carniche.
Fatti storici reali vengono impastati con l'immedesimazione nella sofferenza di donne e uomini alle prese con la vera, dura, misera realtà della guerra (e della vita), con la consueta attenzione alla descrizione dei luoghi e della natura (si riconosce sempre dello studio), chiaro indice di vero amore per questa terra.
Tra i molti, forse non eccezionali ma autentici, meriti di questo libro, accanto alla valorizzazione di quella dolorosa epopea e del ruolo delle donne nella Grande Guerra, di un nuovo tassello di quell'affresco del Friuli che sta componendo la Tuti, il principale è la proposizione di un punto di vista autenticamente ed esclusivamente femminile.
"Ho pensato che da sempre siamo abituate a essere definite attraverso il bisogno di qualcun altro"D'accordo, non è Tolstoj. Non so se occorreva scomodare Tina o se era necessario il ritorno nel 1976. Alcuni riferimenti come quello ai fusilaz o alla comunanza dei sentimenti tra i soldati dei due fronti meritavano forse maggiore approfondimento. Il tanto amore (per il Friuli, per le donne, per gli uomini: per l'umanità) che c'è in queste pagine, però, ci basta e avanza.
mercoledì 4 gennaio 2023
L' Ucraina e Putin tra storia e ideologia
di Andrea Graziosi
Non amo gli instant book, ma il nome di Andrea Graziosi, di cui ho sullo scaffale la monumentale storia dell'Unione sovietica, mi è sembrato una garanzia e mi sono lasciato tentare da questo libro.
Non si tratta di un'opera organica, ma di una raccolta di materiali che l'autore ha predisposto per conferenze e opere precedenti, integrata da riflessioni che le raccordano ai recenti avvenimenti. Tuttavia il contributo di intelligenza, illustrazione dei fatti storici, sintesi di fenomeni epocali che esso offre è veramente notevole.
Graziosi parla soprattutto di una divergenza, tra la Ucraina e la Russia uscite dal 1991 in condizioni simili, e scopertesi paesi molto diversi trentanni dopo, per l'effetto dell'evoluzione di due nazionalismi entrambi non etnonazionali.
L'Ucraina comunità plurale e aperta, in cui la cittadinanza non deriva dall'etnia nè dalla lingua parlata, per effetto delle scelte operate nel 1991 e rafforzate da un progressivo volgersi a Occidente; la Russia, orientatasi verso un ruolo guida di un mondo russo (anch'esso non etnico), ritenendosi (senza la forza di farlo) investita del ruolo di cambiare le gerarchie globali a fronte del preteso (e per molti versi reale) declino dell'Occidente, e in credito per una reputata, anche se non vera, umiliazione degli anni novanta.
L'autore individua nella seconda parte del libro il peso dell'eredità sovietica, che declina in quattro capitoli (prospettive comparative, eredità imperiale, il peso delle idee e della mentalità, le conseguenze "materiali" della peculiare modernità sovietica), non nascondendone il grande impatto, che però poteva sortire esiti diversi in conseguenza di diverse scelte del gruppo dirigente.
L'eredità sovietica parimenti partecipa, in senso positivo, nella evoluzione non etnocentrica dello stato ucraino, ove la presenza del russo come lingua veicolare ha contribuito a eliminare una possibile causa di conflitti, ed ha comunque consentito una transizione pacifica grazie al contributo delle scelte del gruppo dirigente della perestroika.
Gli aspetti su cui Graziosi fornisce preziose chiarificazioni sono molti, dai motivi della popolarità di Putin, al significato della "denazificazione", al carattere involontariamente respingente di una Europa che oggi non è solo una comunità storica ma una istituzione con regole formali di accesso, a molti altri.
Nella parte finale le conclusioni si elevano ad un livello più alto, richiamando altre divergenze, quella tra Russia ed Europa, tra la nuova Europa (senza Londra e Mosca!) e gli Stati uniti, richiamando la necessità di adattare gli schemi mentali ad una realtà in cui l'Occidente, pur avendo vissuto un ultimo sussulto di esistenza, ha perso il proprio ruolo centrale nel mondo, a favore di un equilibrio in formazione i cui poli saranno certamente Usa e Cina (e non la Russia), forse l'India e l'Europa.
E' un sollievo vedere quali intelligenze siano presenti nel nostro paese; pari all'interrogativo che pone il non essere certi che siano presenti non tanto in televisione (mai visto il professor Graziosi, ma forse non è importante), quanto a supporto della classe dirigente che prende le decisioni fondamentali per il nostro futuro.