mercoledì 22 aprile 2020

Burocrazia: problema eterno, solo colpa degli altri?

Eterna recriminazione, eterno problema, eterno scoglio ad un vivere moderno e civile, la burocrazia declinata all'Italiana è tale che la parola che la descrive è utilizzata quasi esclusivamente nella sua accezione negativa che in quella tecnica, neutra.
In tempo del coronavirus ogni ritardo è danno, e non sono mancate, rinforzate, le richieste di disboscarla, abbatterla,questa burocrazia.
La tesi non enunciata è che vi sia una buona (prevalente) quota di burocrazia che esiste solo perchè questa ha bisogno di autoaffermarsi, di creare le condizioni per vivere ed ingrassare, e che si potrebbe immediatamente eliminare.
A mio avviso questa visione, che coglie certamente parte di verità, ne trascura altra non meno importante.
La burocrazia esiste quale componente organizzativa dell'amministrazione di interessi pubblici. Ogni procedimento è volto alla tutela di un interesse, ragionevolmente meritevole (la tutela del territorio, le entrate pubbliche, l'igiene pubblica ecc.). E' possibile tutelarli senza sommergere di obblighi adempimenti i cittadini, gli operatori commerciali? Tutti questi adempimenti esistono solo per garantire il lavoro ai dipendenti pubblici dei relativi uffici (il tecnico comunale, il funzionario dell'Agenzia delle Entrate, l'ispettore dell'ASL), oppure almeno in parte sono necessari perchè altrimenti i cittadini, gli operatori commerciali agirebbero senza il necessario rispetto di quegli interessi?
Esemplichiamo. Per avere i 600 € bisogna fare una domanda con molti documenti; in Svizzera invece bastava una richiesta in carta semplice e la sera stessa avevi i soldi sul conto. Ma a parità di condizioni quanti nostri concittadini avrebbero richiesto ed avuto i soldi senza averne diritto?
Migliorare la burocrazia (in senso tecnico), abbattere la burocrazia (in senso deteriore) si può e si deve. 
Ma la colpa non è solo del governo e dei burocrati    

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