sabato 5 luglio 2025

Un uomo assiale

Qualche mese fa ho parlato del singolare libro di Sergio Sarti "L'Uomo assiale".

L'ultima volta che ho visto Vittorio, che lo ha editato e poi me ne ha fatto avere una copia, mi ha parlato di una presentazione dell'opera avvenuta un paio di giorni prima con l'entusiasmo che metteva in tutte le cose, ma con uno speciale trasporto per l'argomento trattato. Mi è parso che volesse dirmi: queste sono le cose di cui è importante occuparsi, di cui voglio occuparmi.

La lettura dell'opera mi ha fornito la descrizione di un tipo d'uomo consapevole dell'importanza della spiritualità come elemento che eleva l'uomo, nella misura in cui è capace di metterlo a contatto con la trascendenza, ma anche di farsi interprete di un rapporto misurato e maturo con la comunità.

Io credo che Vittorio si immedesimasse nell'uomo assiale, che abbia dato corpo come poche altre persone che io ho conosciuto all'ideale descritto da Sarti.

La partecipazione alle sue esequie hanno confermato il diffuso rispetto che il suo agire ha generato nelle persone più varie, alle quali ha dedicato attenzione, impegno, simpatia. Nelle poche occasioni di incontro che abbiamo avuto ho sempre avuto l'impressione che mi desse un'importanza che sentivo di non meritare, e credo facesse così con tutti, mosso da istintivo tratto umanista.

Lo ricordo con tanta stima e grandissima simpatia. Mancherà molto non solo alla sua bella famiglia, ma anche alla cultura e alla collettività per le quai si tanti prodigato.

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