Sogna, il tifoso, non ragiona.
Lo sa, che quello che lo aspetta è, si spera sempre, il mantenimento della categoria.
Quando va meglio, un anno senza patemi, un gioco accettabile, una vittoria di prestigio in casa.
E però, ogni volta che infiliamo due buone partite, la fantasia corre, agli anni buoni e anche più in là.
Con la Roma è stata notte magica. Lezione di calcio al re degli sbruffoni, incapace di fare fare ai suoi tre passaggi di fila, ma bravissimo a dare la colpa di un tracollo senza appello ai raccattapalle.
Abbiamo goduto, abbiamo fatto un bel po' di casino, ma poi abbiamo ricordato il Guido: "stin calmuts".
A Sassuolo siamo andati proclamando che ci bastava il pari. E siamo tornati con 3 punti figli di santa pazienza non meno che del talento di alcuni giocatori finalmente capaci di farci rivivere certe giocate.
Stin calmuts
Domenica c'è l'Inter, ci basta il pari.
Mica possiamo vincerne 5 di fila, poi c'è il Verona dove non possiamo fallire. Ci temono, non ci sottovalutetanno, si sono rinfrancati
Stin calmuts.
È prudente, il tifoso che ne ha viste tante, più di tutte le delusioni.
Ma nel fondo del suo cuore, senza ammetterlo a nessuno, è chiaro quello che sogna, e sognerà fino a domenica e fino al gol di Martinez: il Leicester.
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