Qualche mese fa ho usato (coniato?) l'espressione "evasione di vaccino" per descrivere il verso significato sociale delle persone che non vogliono vaccinarsi contro il COVID 19.
Superata la fase in cui la carenza delle dosi allontanava il problema di una fascia così ampia di popolazione non intenzionata a vaccinarsi da rendere impossibile il raggiungimento delle soglie che assicurano l'immunità collettiva, si pone nuovamente il problema di come evitare che istanze individualiste, che dobbiamo francamente chiamare egoiste, arrechino gravi e letali danni alla collettività.
C'è una questione di decisione politica: con l'obbligatorietà o altre misure, lo stato deve costringere o quantomeno indurre il maggior numero a vaccinarsi, inevitabilmente con norme che prevedono penalizzazioni per i free riders del vaccino.
Il DL dell'altro giorno va in questa direzione, e sarà di certo il primo di altri passi ove la situazione dovesse peggiorare.
L'altra questione è comunicativa. Si punta troppo sulla convinzione, sulla consapevolezza. Poichè di certo un comportamento (molto relativamente) pericoloso si affronta più volentieri per ragioni egoistiche (nel vaccino sono il non ammalarsi ed avere conseguenze meno gravi dalla malattia) che per quelle altruistiche (contribuire alla sconfitta della pandemia anche se a patirne di più le conseguenze sono gli altri), si punta tutto sulla logica del tipo "proteggete voi stessi ed i vostri cari, vaccinatevi". Si tratta di un tentativo vano. Le persone che decidono sulla base della propria convenienza sono ovviamente portate ad una analisi comparata rischi benefici, e trovano svariate analisi in cui avere conforto al loro intento di non vaccinarsi.. basti pensare ai genitori dei ragazzi trai 12 ed i 16 anni.
Bisogna martellare sulla ragione altruistica: vaccinarsi per sconfiggere il contagio ed evitare che gli altri si ammalino; per evitare che l'economia vada a remengo. Convincere (anche sputtanando chi rifiuta questa logica) che è giusto affrontare un piccolissimo rischio per il bene di tutti.
Una comunità i cui membri non accettano di farlo non è una comunità.
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