E' da ieri che canticchio una vecchia canzone di Gino Paoli, "Matto e vigliacco" del 1991.
Non è una delle più note, è dell'album "Matto come un gatto", di cui comprai il vinile.
Il suo ricordo è nato dalle notizie provenienti dalla Siria, ovviamente, collegate al pensiero della faccia di Trump.
Il matto della canzone è uno che, con candore fanciullesco, non si fa affabulare dalle argomentazioni che di volta in volta vengo poste a fondamento dei vari interventi militari:
Io sono solo un matto
ed un matto non capisce
i comandi che han bisogno
di brillanti spiegazioni,
se comandi di sparare
sono matto da legare
e mi lego ad altra gente
che non sa le tue ragioni,
gente anche un po' vigliacca
gente che non ha il coraggio
il coraggio di ammazzare
chi non sa perchè lo ammazzi.
Il matto si contrappone soprattutto a quelli che la guerra la giustificano, con motivazioni sempre diverse, sempre buone per il momento (e magari ma non per altre occasioni del tutto simili, o peggioti), ma mai abbastanza per spiegare perchè un uomo debba morire. Ce n'è anche per i loro lacchè, soprattutto nella stampa.
Il coraggio non è mio
il coraggio è quello tuo
tu che hai le tue ragioni
ed inchiostro da sprecare,
io invece sono insieme
a quelli che non possono capire
che non possono spiegare
che non vogliono morire
e l'idea per cui si muore
non è più quella di ieri
e l'idea per cui si muore
sarà vecchia già domani,
ma tu intanto temerario
a casa ammucchi le ragioni,
trovi giustificazioni
che noi matti
noi non capiremo mai.
Alla fine a morire sono in guerra sono i poveracci, magari quelli che non la comprendono proprio, non certo i signori che ci guadagnano sopra.
Ma chi muore nella guerra
è solo gente come me,
da tutte le parti
è sempre gente che non sa
e tu che la sai lunga
sulle cose della vita
come un arbitro in panchina
tu non giochi la partita
e la decidi tu.
Il matto non ha il coraggio, ma è il coraggio di non uccidere. Dovrebbe essere "umanità", ma alla fine sono gli animali, che non hanno una morale, a darcene lezione, loro ammazzano solo per mangiare.
Io sono un vigliacco
uno che non ha coraggio,
il coraggio di ammazzare,
chi non sa perché lo ammazzo
sono matto come un gatto
matto come un animale
che non sa che cos'è il bene
che non sa che cos'è il male
ma che ammazza per mangiare
e che spero mangi gente
che lo sa perfettamente
gente fatta esattamente come te.
La canzone è uscita ai tempi della prima Guerra del Golfo.
Molto tempo è passato, ed alcuni episodi in cui le motivazioni presuntamente umanitarie di certi conflitti sono state clamorosamente sbugiardate rendono sempre meno credibili le parole chi adduce nobili o almeno validi motivi per l'invio di un bel pacco di missili, enunciandone di diversi dalla necessità di nuove commesse per l'industria bellica.
Nessun commento:
Posta un commento