La contemporaneità ci propone una rinnovata -ma diversa- importanza della parola.
Dove la parola detta (twittata/condivisa/postata) supera per importanza la parola pensata e la parola agita, in misura tale che queste divengono irrilevanti.
Una battuta riportata fuori contesto può costare una carriera.
Un giudizio intercettato può dar luogo ad una imputazione.
Uno slogan twittato ha più credito di studi scientifici compendiati in libri che nessuno leggerà.
L'annuncio di un provvedimento dà per superati i problemi che quel provvedimento affronterà.
Il pensiero e le cose fatte cedono il fatto a chi la sa meglio raccontare, e ha diritto di parola.
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