di Lorenzo Braccesi
Le biografie non sono il mio genere preferito, ma bisognerà ben fare un'eccezione per uno dei più straordinari esponenti del nostro genere.
O, forse bisognerebbe dire, per l'autore di imprese tra le più straordinarie delle nostra storia.
Perchè dell'uomo, non solo della persona ma a anche dell'uomo pubblico, si sa veramente poco, ed il lavoro dello storico è una non facile "cucitura" tra quanto riportato dalle fonti coeve e ipotesi supportate dalla logica.
Braccesi ovviamente affronta, dopo il tema del rapporto con i genitori e (nel caso del padre) della loro eredità politica, l'evoluzione di un percorso in cui il campione della grecità diventa (anche) l'erede dell'impero egizio e persiano, lentamente staccandosi dalle origini per dar corso al progetto di un impero universale.
Le tensioni che questo passaggio determinò furono probabilmente l'aspetto determinante della vita dell'uomo Alessandro, la capacità di immaginarlo furono la misura della sua eccezionalità, che si confrontava anche con la discussa pretesa di derivare la propria origine dalla divinità
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