di Marcello Veneziani
Mi sembrava interessante la chiave di lettura proposta da questo libro, nel declinare la scontentezza come tratto comune del nostro tempo.
Non ribellione verso un mondo da cambiare alla radice, non il narcisismo di cui tanto si parla, non infelicità, proprio la scontentezza, l'insoddisfazione di quello che siamo ed abbiamo.
Veneziani ritiene che la scontentezza sia indotta dal potere, che mentre nel passato contava sulla rassegnazione per ottenere pace sociale, ora generebbe di continuo nuovi desideri per alimentare nuovi consumi, dai quali renderci dipendenti.
A questa tesi aggiunge una fenomenologia della scontentezza (L'Occidente scontento, gli italiani arciscontenti, gli intellettuali scontenti) per chiudere (e chi l'avrebbe detto?) con la... fiamma che ci arde dentro.
Forse bastava un articolo di giornale. A parte qualche spunto brillante e le citazioni colte frutto delle molte letture di Veneziani, libro ridondante e poco convincente, opinione mia.
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