di Giuseppe Antonio Borgese
No, non è un libro sulla storia della Juve.
E' un romanzo poco noto cui sono arrivato uditane l'inclusione del suo autore, già antifascista, esule e fautore di una "Costituzione mondiale", in una sorta di "pantheon" pannelliano.
Una scrittura alta e non facile accompagna l'evolversi di una nevrosi che è al tempo stesso del protagonista e dei suoi tempi, dai mesi prima della grande guerra a quelli delle prime adunate fasciste.
Rubè è un intellettuale che a furia di introspezione finisce per rovinare se stesso e tutto quando lo circonda, alla ricerca di qualcosa che non c'è.
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