di Rosario Romeo
Preso dall'entusiasmo estivo ho affrontato questo classicissimo della storiografia italiana.
Il primo saggio, in cui critica-rassegna la storiografia marxista che si accodò all'interpretazione gramsciana del Risorgimento come rivoluzione sociale mancata, appare letto oggi veramente un affare per specialisti; ripensare al momento in cui fu scritto dà tuttavia una diversa considerazione dello spessore di chi concepì.
Nel secondo saggio si analizza, numeri alla mano, uno dei presupposti della interpretazione contestata; ponendosi con chiara strumentazione marxiana il problema dell'accumulazione del capitale necessaria alla pretesa rivoluzione mancata. Romeo ritiene che la conservazione delle grandi proprietà terriere, insieme alle misure protezioniste e fiscali che gravarono soprattutto sui ceti contadini, abbiano permesso l’accumulazione dei capitali necessari all’industrializzazione e alla modernizzazione del paese
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