di Giacomo Papi
Ne ho ricavato una lettura divertente e capace di lasciare quel po' di amaro in bocca che ti procurano certe satire della realtà.
Un professore viene ucciso bastonate perchè in TV ha usato parole troppo difficili, e pertanto si è dimostrato uno di quei "nemici del popolo" che sembrano essere diventati gli intellettuali.
Tra i protagonisti del romanzo un ministro dell'Interno di chiara ispirazione, che aizza i peggiori istinti, trae occasione dall'omicidio per promuovere un censimento dei "radical chic", ma finisce a sua volta alla berlina perchè di nascosto guardava film d'essay.
Alcuni riferimenti nemmeno troppo velati alla storia del Novecento rendono sinistri i sorrisi che spesso strappa la scrittura dell'autore.
Un po' in pamphlet ed in poche pagine quel che Nichols ci ha spiegato ne "La conoscenza e i suoi nemici".
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