di Daniele Marchesini
Il motivo per cui questo breve libro mi ha un po' deluso si collega paradossalmente al motivo per cui l'ho scelto.
E' un testo di uno storico, e quindi si parla del contesto in cui si formò la rivalità tra i due campioni, del suo significato politico e sociale, del ruolo nella rinascita del Paese nel dopoguerra.
Così la bicicletta metafora della rinascita; le vittorie al Tour momento in cui si risollevava l'orgoglio nazionale; i due campioni attratti a simbolo dei due mondi cattolico e laico.
Tuttavia la totale assenza dei riferimenti alle imprese sportive, e forse il confronto (inevitabilmente perdente) con "Coppi e il diavolo" di Brera mi hanno fatto arrivare alla fine con la sensazione che mancasse qualcosa.
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