E' noto che si riuscì ad incriminare il famoso gangster di Chicago, che si era reso responsabile di innumerevoli ed efferati delitti, solo per evasione fiscale.
Leggo ora (Galliani indagato per il crack del Parma) che l'Ad del Milan si sarebbe macchiato del grave delitto di aver pagato il noto fenomeno Paletta SOLO 2,5 milioni di euro.
Tralascio ogni considerazione sulla serietà di una indagine in cui appare fraudolento uno dei pochi casi in cui il fallimento ha incassato qualcosa, mentre gli altri "acquisti" avvenivano previa risoluzione del contratto (ad esempio Felipe all'Inter), dichiaro la mia immediata disponibilità a partecipare, con Pedullà ed Alessandro Moggi (sperando che porti qualche figa), ad un collegio peritale che attesti che Paletta è un emerito pippone, e non può valere quanto un condominio di tre piani o un'azienda che dà lavoro a centinaia di dipendenti.
Che tra le plurime nefandezze, sportive e non, che si possono imputare al vecchio Adriano, si vada ad cercare questa operazione che i tifosi del Milan ricorderanno come ennesimo spreco di denaro per un giocatore di altra categoria (la serie B), mi pare veramente l'ennesimo caso di giustizia - spettacolo.
Il pensiero non può che andare a Calciopoli. Dopo settantanni di latrocini sportivi, attestati da milioni di sentenze rese da giudizi sportivi tenutesi in bar sport (forse non meno imparziali di Auricchio e Narducci) che avevano acclarato al di là di ogni ragionevole dubbio che la Juve "rubava" le partite mercè qualche fischio benevolo, dei dipendenti dello stato hanno impiegato per mesi risorse pubbliche per ascoltare telefonate di Moggi, Pairetto e Meani (ma non di altri nel frattempo passati in odore di santità), arrivando alla fine a rilevare l'esistenza di un'associazione a delinquere (sic), il cui esercizio a forte pericolosità sociale era qualche telefonata a Pairetto da cui scaturivano (sarebbero scaturite) un paio di ammonizioni.
Del resto la circoscrizione territoriale in cui operava la Procura (Napoli), non offriva probabilmente materia per altre indagini penali.
Anche personalmente ho avuto modo di verificare come procedano certe inchieste, in cui si individua prima il responsabile e poi il reato.
Che dire di questa povera giustizia italiana, della quale chiunque di noi deve avere francamente timore di avere a che fare, per quanto onesta e irreprensibile sia la sua condotta?
Il sonno dell'irresponsabilità genera mostri.
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