When the night has come
And the land is dark
And the moon is the only light we'll see
No, I won't be afraid
No, I won't be afraid
Just as long as you stand
Stand by me
giovedì 16 febbraio 2023
Tutto quello che c'è da dire
domenica 5 febbraio 2023
I promessi sposi
di Alessandro Manzoni
Per il centesimo post su "i miei libri" ci voleva una scelta particolare.
Già anni fa avevo affrontato con piacere , come lettura "normale", il romanzo che le lunghe lezioni ginnasiali tendenzialmente rendevano inaffrontabile per la mia e le precedenti generazioni.
Ora ho ripreso in mano proprio il libro del ginnasio, nel quale ritrovo anche qualche foglietto dell'epoca e qualche sghiribizzo del mio compagno di banco.
La lettura scorre rapida, la trama è ben nota e consente di saltare alcune parti delle ricostruzioni storiche.
E' difficile scindere il molto che ci è stato insegnato e si è letto (molto anche con accento critico) dalle genuine sensazione di un lettore: il mio giudizio è che sia un libro veramente ben scritto (mi fa sorridere un po' dire questo addirittura di Manzoni, ma tant'è), con una straordinaria cura nel coordinare il racconto con la parte storica (eccezionalmente documentata), con un visibile amore per i personaggi, e nel quale i frequenti commenti ironici dell'autore risultano piacevole completamento.
Che poi non si condivida un certo paternalismo ed una visione provvidenziale della vita, beh, non credo debba inficiare il giudizio sull'opera narrativa, ed anche a prescindere dalla sua modernità e importanza nella storia della letteratura.
Da rileggere ed approfondire le riflessioni sul funzionamento degli apparati di potere.
I diritti della peggio gente
Abbiamo un (anche questo) problema: ci sono questioni della massima rilevanza delle quali non si può discutere.
E' possibile, ad esempio, affrontare il tema della compatibilità del regime carcerario "41-bis" con i principi costituzionali?
Non è possibile. Nel più frequente dei casi si è etichettati come amici o corrivi della mafia. Nel migliore si viene invitati a non proseguire nell'ardimento con la motivazione che ci sono stati importanti risultati nella lotta alla criminalità organizzata, e quindi cos'altro si vuole.
All'argomento utilitaristico è forse facile replicare che anche la pena di morte o la tortura otterrebbero analoghi effetti, ma nessuno (per ora) ha pensato di utilizzarli.
Ciò che caratterizza uno stato democratico è, dovrebbe essere, la non indifferenza dei mezzi.
E il rispetto dei diritti di tutti, anche dei mafiosi, dei terroristi, degli assassini e degli stupratori.
La Costituzione vale anche per loro.
Nell'articolo che posto Gian Domenico Caiazza descrive alcuni tratti delle attuali previsioni che rendono palesemente inumano il trattamento delle persone cui viene applicato, senza che vi sia un ragionevole collegamento con le esigenze di sicurezza che dovrebbero giustificarli.
Si può iniziare a parlare di questo?
venerdì 3 febbraio 2023
Mi-che-le Pa-do-va-no, oh-oh, oh-oh
Giocatore non eccelso, ma capace di ritagliarsi un ruolo nella Juventus più vincente di sempre (l'unica a vincere la Coppa dei Campioni), Michele Padovano mi resta in mente per un coro che piaceva molto ai tifosi, cantato sull'aria della musichetta di "Pinocchio".
Ieri è stato assolto, DOPO 17 ANNI, dalle accuse che l'hanno portato ad essere incarcerato e poi condannato con l'infamante accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio.
Falso allarme: nessun reato.
17 anni di un'accusa così grave, vita e relazioni rovinate, la sola fortuna di potersi permettere il costo degli avvocati.
Sono cose che succedono.
Già, cazzo