sabato 25 giugno 2022

Their generation

Chissà se fra trent'anni mia figli e mio figlio racconteranno di quella sera in cui videro, con loro padre, i Maneskin a Lignano.
Me lo domandavo, mentre ascoltavo il grande "cazzo di casino" che facevano.
Forse no, questi ragazzi di oggi non guardano il passato e non ne conservano certo la memoria con quella cura mista a saudade che ho sempre avuto io. Nemmeno il futuro sembra gli interessi, tutti concentrati sul presente.
A mio avviso questi quattro ragazzi hanno il talento e l'ambizione giusta per diventare delle autentiche star internazionali, capaci di durare nel tempo.
Intanto hanno offerto un vero concerto rock, cosa un po' difficile da trovare se non si torna ai vecchi dinosauri (Dio li benedica). Tanto rumore, energia da vendere, sul palco senza risparmiarsi per un pubblico folto anche se solo in piccola misura composto da veri fan.
Ero lì per ascoltare un po' di buona musica, per trovarmi anch'io a fare un po' di casino, ma è stato inevitabile trovarmi nel mezzo delle ormai solite riflessioni.
Quando Damiano urlava una quasi irriconoscibile My generation, mi è sembrato quasi che volesse rimarcarlo, che questo è il suo tempo, la sua generazione, e che a noi tocca farci più in là. Non sarebbe poi una cattiva idea, viste le macerie che stiamo lasciando. Questi ragazzi parecchio sboccati, liberi e ansiosi di usare senza regole il proprio corpo e la propria energia, non saranno forse il modello che ha in mente un genitore; ma l'invidia di chi i vent'anni li ha doppiati da un po' non fa venir meno la speranza che ce la facciano, tutti quanti, a prendersi la vita e questo mondo e a darci un bel calcio nel sedere.
Così canta Damiano:
Io c'ho vent'anni
E non mi frega un cazzo, c'ho zero da dimostrarvi
Non sono come voi che date l'anima al denaro
Dagli occhi di chi è puro siete soltanto codardi
E andare un passo più avanti, essere sempre vero
Spiegare cos'è il colore a chi vede bianco e nero
Con tua figlia a un metro, ti trovi a pensare cosa provi ad ascoltare queste parole, se saprà capirle e viverle:
C'hai vent'anni
Ti sto scrivendo adesso prima che sia troppo tardi
E farà male il dubbio di non essere nessuno
Sarai qualcuno se resterai diverso dagli altri

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