domenica 26 giugno 2022
Scelta esiziale
sabato 25 giugno 2022
Their generation
Io c'ho vent'anniE non mi frega un cazzo, c'ho zero da dimostrarviNon sono come voi che date l'anima al denaroDagli occhi di chi è puro siete soltanto codardiE andare un passo più avanti, essere sempre veroSpiegare cos'è il colore a chi vede bianco e nero
C'hai vent'anniTi sto scrivendo adesso prima che sia troppo tardiE farà male il dubbio di non essere nessunoSarai qualcuno se resterai diverso dagli altri
lunedì 20 giugno 2022
Bella storia!
Certi lunedì, dopo che la tua squadra ha vinto, ti sovviene a metà mattina il risultato e ti ritrovi a stringere i pugni in segno di vittoria, ancora emozionato e felice, già in preda al sogno del prossimo successo.
Può capitare anche dopo un mese, dopo aver assistito alla meravigliosa impresa del Milan di Maldini, Pioli e Tonali.
Che scudetto, a memoria il più bello dopo l'undicesimo del Milan di Sacchi, oggettivamente inarrivabile.
Uno scudetto meritato, come universalmente ammesso, per i valori (da ogni punto di vista) messi in campo, uno scudetto quasi etico.
Quante storie belle.
C'è il vecchio capitano, leggenda del calcio mondiale, forse il miglior difensore di sempre, che torna in uno dei punti più bassi di una storia e costruisce con la quinta spesa rosa-ingaggi una squadra capace di vincere e di esprimere il calcio migliore e più moderno. Carisma, serietà, competenza di un fuoriclasse fuori e dentro dal campo.
C'è l'allenatore delle squadre di mezza classifica, mai vittorioso e noto per i suoi finali in calando, che plasma un gruppo di ragazzi attorno al vecchio totem facendone una vera squadra. Affronta con coraggio la perdita di pezzi importanti, sopperisce al calo di alcuni degli elementi migliori, non si lagna della stagione più clamorosamente viziata da torti arbitrali unidirezionali, per vincere le ultime 5 gare lasciando con un palmo di naso le cassandre pronte a raccoglierne le spoglie.
C'è il vecchio campione, mille vittorie e di più le spacconate, che all'ultimo (ma forse no) canto si carica sulle spalle un gruppo dei giovanotti fin li spauriti e sconosciuti, gli mostra con l'esempio cos'è un professionista ed un campione. Fondamentale contributo, mentre offre gli ultimi lampi di una classe purissima e ci mostra stupiti che è un uomo anche lui, quando si svela un lato che non ti saresti potuto aspettare, la paura di smettere.
C'è il treno sulla fascia, il fratello scarso, indubbiamente un campionissimo. C'è il capitano bis venuto dal vivaio. C'è il bambino d'oro che quando parte non lo fermano mai. C'è l'altro grande vecchio, forse non così campione ma capace di essere decisivo e vincente come nessuno. C'è quel centrale che ti lascia il dubbio se sia più facile impararne il nome o batterlo in velocità. C'è l'angelo nero, che le prende tutte, anche quella bomba di Cabral. C'è persino l'amministratore delegato che ha dettato una linea, alla fine, straordinariamente vincente tanto sul piano sportivo quanto su quello economico; persino il fondo americano che i profitti li fa sulla linea della "sostenibilità".
Ci sono quei due che se ne sono andati. Il portiere fatto esordire a 16 anni, ricoperto d'oro per essere il capitano del futuro, e quell'altro che ha cambiato sponda per vincere lo scudetto. E' il professionismo, è il calcio moderno? Chiedere al ragazzo nato l'8 maggio. Un'altra storia è possibile. Battersi per il proprio sogno, accarezzarlo ed arrivare ad un passo dal perderlo, saper rinunciare anche a del denaro per trattenerlo, per poi mostrarsi forte e vincente, vera incarnazione dello spirito del diavolo e degno erede di quella fascia che idealmente è già sua, e vincere uno scudetto che è già leggenda.
In un mondo di Gigio e Hakan io sono Sandro Tonali.
domenica 12 giugno 2022
Thirty one songs
Disegnando il papà, mia figlia un anno fa ci ha messo un pallone, un libro, le montagne, e fin qui tutto regolare... ma anche uno stereo che suona.
Non mi sono mai considerato un particolare appassionato nè intenditore di musica, ma ultimamente, ritrovandomi oltretutto immerso in una (programmaticamente fallimentare) missione formativa che mi porta a (provare a) parlare ai ragazzi di questa canzone piuttosto che di quel gruppo, ho forse realizzato che, beh, non sono nemmeno l'ultimo degli arrivati in quanto a conoscenza musicale, sia pure al livello di semplice ascoltatore.
Da qualche settimana mi sto rigirando un elenco di canzoni che hanno avuto un significato particolare per me, in un certo momento della mia vita. Canzoni che in quel momento lì cercavo alla radio, ascoltavo ripetutamente, ho imparato, ho cantato fino a sfinirmene.
10, poi 15 poi 20, poi 25, con i tagli che sempre accompagnano questo genere di elenchi. Casualmente ho poi scoperto che Nick Hornby aveva avuto, con ben altri risultati, la stessa mia idea da cui deriva questo post, traendone un libro, e quindi gli rendo omaggio allineandomi al numero da lui scelto.
Non le canzoni più belle, ma le più significative (per me). Al massimo una per interprete, solo pezzi stranieri, l'ordine è casuale.
Da quando l'ho scoperta ho sempre pensato che sia la sintesi perfetta tra un testo celestiale ed una musica che ti resta dentro. Era il 1990, nel decennale dall'omicidio uscì un doppio 33 giri incentrato su questo pezzo, regalarono a mia sorella . All'epoca mi baloccavo con tendenze anarcoidi, trovarmi i versi sull'abolizione della proprietà e delle religioni in un pezzo epocale fu una rivelazione; a 15 anni è bello e giusto sognare. Sempre messa in prima posizione in tutte le classifiche che ho mai immaginato. Mi registrai poi una cassetta con la John Lennon collection, che consumai nei pomeriggi ginnasiali mentre traducevo frasi dal latino, ancor oggi ascoltando certi pezzi riemergono le declinazioni.
3) Wish you were here
Quando ho voglia di risentirmi bambino, riascolto la voce di Maggie Reilly prestata al pezzo di Mike Olfield. Le prime volte che ho visto una classifica dei dischi più venduti, in testa c'era questa meravigliosa canzone. Vinto di poco il ballottaggio con All night long.
7) Roll over Beethoven
8) We are golden
Ho apprezzato il talento cristallino di Mika prima che diventasse un personaggio televisivo noto (non eravamo in molti, a Villa Manin nel 2010, a vederlo dimenarsi da par suo). The Boy Who Knew Too Much l'ho cantato a squarciagola, con tutta la gioia di questo mondo, in un momento veramente particolare.
9) Careless whisper
Per motivi familiari, uniti al disprezzo che all'epoca era obbligatorio portare ai cantanti pop, aborrivo George Michael. Ma questo, bisogna riconoscerlo, è il miglior lento che ci sia.
10) Money for nothing
11) Hymn for the weekend
13) Redemption song
C'è anche una folgorante versione live di Eddie Vedder con Beyonce, bella scoperta che devo a youtube. Ma ascoltare Bob Marley mentre declama questa vera e propria preghiera è un'esperienza non solo musicale, che ti fa entrare nell'anima la sofferenza delle migliaia di persone deportate da un lato all'altro dell'atlantico, di cui parla. Doveroso allora preferirla alla straordinaria No woman non cry o ad altri pezzi come Jammin, Could you be loved, Buffalo soldier..., dovrei riportare l'intero elenco di The legend che mi procurò Massimo Botto. Vera leggenda, musica gioiosa e potente, per spiriti liberi.
14) Bad moon rising
Canzone scoperta qualche anno fa grazie a Footbal45giri, visto che è il motivo ispiratore di molti cori da stadio tra cui "Siamo l'armata bianconera...". Mantra ripetuto all'infinito, triste presagio degli anni che sono seguiti.
15) Every breath you take
17) One
La musica degli U2 mi accompagna da una vita, con quelle che ho definito chiare, fresche e dolci note.
Classe infinita, potenza espressiva, la fantastica pulizia di un sound unico. Potevo scegliere forse The city of blinding lights, in ricordo di quella notte del 2005 a San Siro, ma tra le molte One è anche legata ad un ricordo personale, quella volta al Carnera, in quel fatale giugno del 1992.
18) Stay the night
Un collega cui rivelai la mia ammirazione per il mio coetaneo James Blunt mi disse, ma come, è musica per femmine. Eppure la sua voce dal timbro particolare canta pezzi mai banali, molti dei quali apprezzabili per il sound ed il ritmo.
19) Mrs Robinson
La numero uno delle colonne sonore, capace di diventare uno dei migliori album di sempre. Da bambino mio padre non mi fece vedere "Il Laureato", troppo scabroso, e non mi sono più ripreso. Ho recuperato con la musica, che ho poi canticchiato fino alla noia.
20) Smells like teen spirit
E' stata purtroppo mia prerogativa, per diversi assi della musica, cominciare ad ascoltarli dopo che la loro stagione era finita. Così anche per i Nirvana. Comprai Nevermind a New York, molti anni dopo, solo per omaggiare la grandezza tragica di Cobain.
21) American Music
Sempre Inghilterra, ma è il 1992 a Oxford. In camera con me c'è un ragazzo di San Candido, che mi propone una raccolta intitolata con questo pezzo del gruppo Violent Femmes, di cui non ho avuto altre notizie. Duplicata grazie a Mr Smith (si chiamava veramente così?), ancora oggi gira sul mangiacassette della BMW (e chiude il lato A con American Pie).
22) Waitin on a sunny day
Sempre sia data lode al Boss. Scoperto in età universitaria con una compilation che mi porto ancora in auto, l'ho apprezzato come massimo performer in due live a Udine e Trieste (mandi Trieste) , ad uno dei quali deve molto uno dei miei figli. Chi non vibra dentro ascoltando, alle due del mattino, Because the night? A chi non parte il piede all'abbrivio di Dancing in the dark? Chi si trattiene a stento se non può urlare di essere anche lui, a suo modo, Born in the USA? E' trascinante. Scelgo questo pezzo in cui ad essere trascinato è l'ottimismo, la speranza in quel giorno di sole.
23) Do They know It's Christmas
Quando non c'era internet, per ascoltare quella canzone che ti piaceva dovevi aspettare che sbucasse all'improvviso alla radio. Per questa, sapevi almeno con certezza che il 24 dicembre l'avrebbero suonata.
24) I gotta feeling
Non sono mai stato uno da discoteca. Mi ci sono trovato tra le poche, una volta durante un accesso per lavoro al "Drago", ad un certo punto è partita questa hit dei Black Eyed Peas e stavano per venire giù i muri. Indimenticabile come quel 2010 (di cui devo citare anche Waka Waka).
25 Californication
Indicherei l'album omonimo come forse il migliore da me ascoltati, fenomenali i primi 4-5 pezzi. Più dimenticabile fu il concerto dei RHCP, anch'essi passati a Udine in quegli anni, lasciando un ricordo non entusiasmante.
26) Angie
Fu Luca di Cortina a dirmi di questa canzone. Come, non conosci Angie? Ti faccio subito una cassetta. Ballata bella e di classe all'altezza dei migliori pezzi degli Stones, tra i quali con Satisfaction il mio preferito è You can't always get what you want.
27) Let it be
I Beatles sono i numeri uno, la quantità di pezzi indimenticabili prodotti in pochissimi anni è lì a testimoniarlo. Tra Yesterday e Across the universe, The fool on the Hill, e Lucy in the sky with diamonds, l'ardua scelta mi porta a indicare questa famosissima canzone, che mi folgorò sin dalla prima volta che l'ascoltai. Inarrivabili.
28) Living on my own
Anche i Queen, conosciuti postumi. Indico questa canzone perchè legata al ricordo di una festa da ragazzo (Attimis, 1992?), di quelle in cui si andava con il vestito e la cravatta, della quale fu la regina.
29) Sunrise
Questa di Norah Jones la lego ad un indimenticabile viaggio in America nel 2004. La radio suonava i pezzi dei loro anni 60 ed erano i mostri sacri del rock, ma anche questo nuovo pezzo cristallino e bello, perfetto per andare a vedere l'alba sul Grand Canyon.
30) Know your enemy
Quando penso alla musica potente, that make some noise, mi viene in mente questo pezzo non famosissimo dei Green Day. Casse a palla, vicini da avvertire (meglio se sono via).
31) Bye bye love
Antichissimo pezzo degli Everly brothers, quelli di Wake up Little Suzie e All I have to do is dream. Avevano la parte del leone in una cassetta che diede a mio padre l'impiegato della banca, evidentemente un appassionato di vecchio rock. Me ne impadronii consumandola mentre preparavo la maturità, leggendo la storia delle relazioni internazionali sul Renouvin. Grazie Mario, eh.
giovedì 9 giugno 2022
Senza sinallagma
In quasi tutte le situazioni, in quasi tutti i rapporti, ci aspettiamo di ricevere (almeno) in corrispondenza di quanto diamo.
Non è sempre così. Penso ai genitori, che ci hanno dato la vita e tutto senza nulla aspettarsi in contropartita. E cui dovremo rendere, del pari.
E non solo loro: ci sono persone a cui dobbiamo e basta, senza se e senza ma.