venerdì 28 febbraio 2020

Neanche con il coronavirus è possibile avere un po' di giustizia

Questa non la volevo proprio sentire.
La Procura di Lodi ha aperto un'inchiesta, per verificare se sono stati commessi errori nella gestione del "paziente-1". 
L’iscrizione di procedimento, allo stato a carico di ignoti – ha spiegato -, è apparsa doverosa, seppur con la consapevolezza che ogni eventuale responsabilità è tutta ancora da dimostrare nel pieno rispetto delle garanzie difensive".
Ma come, l'iscrizione nel registro delle notizie dei fatti costituenti reato non dovrebbe seguire la presenza di una notizia di reato?
E' ormai normale che inchieste vengano aperte per cercarle, le notizie?
E' proprio necessario, nel mezzo (all'inizio) di un'emergenza, andare subito alla caccia di un colpevole? 
Che magari formalmente il dottor Chiaro avrà le ragioni che giustificano il suo operato. 
Ma che in questo Paese di ogni stormir di fronde come di ogni vera tragedia, dal campionato di calcio al terremoto, dalle imprese di Fabrizio Corona al crollo del ponte Morandi, da cos'è un partito (o una fondazione) a se una certa dose di metanolo fa diventare il vino non più vino, debba sempre occuparsi un pubblico ministero, è una delle ragioni della profonda sfiducia verso il futuro.
Che poi i veri colpevoli messi sotto inchiesta sono inversamente proporzionali al numero dei titoli di giornale guadagnati da certi PM.
Non rappresento nessuno io, tanto meno il pensiero comune: ma ad essere stanco dell'esercizio ipertrofico e irresponsabile del potere che piu' dovrebbe tutelare  i miei diritti, senza essere sospetto di lamentarmi "pro domo mea", credo di non essere il solo.
Signori giudici, in nome dei diritti che il vostro lavoro mi garantisce, per il rispetto che provo per la vostra funzione, vi chiedo di provare ad esserne degni.

Nessun commento:

Posta un commento