sabato 22 febbraio 2020

L'Italia del tempo presente

di Paul Ginsborg

Libro molto interessante.
Per la prima volta mi ritrovo tra le mani un testo autenticamente storiografico su un periodo che ho vissuto.
La narrazione storica classica occupa un parte minoritaria del testo, in cui il piatto forte sono le analisi di contesto. Ginsborg spazia dalle premesse economiche (L'economia italiana tra vincoli e sviluppo), all'analisi di carattere sociale (Le gerarchie sociali di una nazione opulenta), con particolare attenzione al tema della famiglia nella società, ed antropologico, analizzando l'evoluzione dei consumi in rapporto anche al mutare dei consumi (anche di tipo culturale) L'attenzione al ruolo della società civile, in rapporto alla nuova cultura di massa, è vista nel suo ambivalente ruolo con la crisi della politica. Importanti pagine sono dedicate allo stato, al rapporto tra la pubblica amministrazione e le persone.
Tutto conduce al drammatico 1992, che viene raccontato nelle sue diverse concomitanti crisi.
L'Italia vista dal Palazzo di Giustizia di Milano; dagli imprenditori veneti in anni di leghismo rampante; da Montecitorio assediata dalla fine di un'era politica; dalla banca d'Italia nelle ore decisive per riagganciare il paese all'Europa; da Palermo con le autostrade fatte saltare in aria.
Letto oggi il libro risulta inevitabilmente datato grazie al senno del poi (basta pensare che si insiste sull'entusiasmo del Paese per l'Europa come grande risorsa); tuttavia la ricchezza degli informazioni che rende insieme ad un quadro di insieme non semplice, oltre all'onestà di certi giudizi forse non confacenti alle idee dell'autore (quale quello sulla levatura riformatrice della legislatura del 1987-1992 ed in particolare dell'ultimo governo Andreotti) confermano che (a parer mio) Ginsborg è uno storico di classe rara

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