Certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei.
E forse anche certe mattine la radio che spara in sequenza Born in the Usa e la nuova degli Uddue.
In fatto di gusti musicali sono sempre stato piuttosto eclettico, autorizzato da una limitata competenza e dal desiderio di non precludermi di ascoltare e canticchiare una bella canzone solo perchè era, che so, di Al Bano (vabbè, sto iperbolizzando) oppure di Francesco Gabbani.
Da ragazzo ascoltavo indifferentemente De Gregori e i Pink Floyd, i cantautori e i Beatles, Vasco e Liga (sono di quest'ultima parrocchia NB), Rem e Carmen Consoli.
Ma il tutto dando per presupposto che la vera musica cui inesorabilmente ritornare fosse il rock.
Ma c'è ancora il rock?
Non se sente molto negli ultimi anni.
Non se sente molto negli ultimi anni.
A Radio Freccia, ad esempio, fedeli alla missione di ritrovare "ritrovare la radio come era, nel mondo come è" devono passare solo pezzi di trentanni fa o cantati da ultrasessantenni.
Del resto una nuova band di quelle di celebrità planetaria di una volta non spunta da una vita, ed il il tempo "del rock, della sperimentazione e delle grandi idee" è un lontano passato.
Non ho vissuto (e forse lo rimpiango) quella stagione nè l'esperienza musicale come un fatto esistenziale che simboleggiava la ricerca di libertà e di un mondo migliore.
Ma quella musica mi manca.
It's the end of the world as we known it?
But i feel sad.
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