L'altro giorno stava seguendo un corso di formazione, elemento di partenza dell'argomento affrontato era una statistica per la quale le persone al lavoro rendono mediamente il 40% del loro potenziale.
Esaurita la spiegazione sull'importanza di sviluppare il potenziale latente, sono intervenuto per chiedere alla docente se sapesse come lo studio citato avesse calcolato il numero (mi riesce difficile immaginare i dati utilizzati per il calcolo, in effetti). Non lo sapeva, nonostante il suo ragionamento vi trovasse fondamento.
L'analisi dei numeri viene spesso trascurata, ai più diversi livelli, anche quanto da essi si muove per fare delle scelte importanti. E' una osservazione che ho avuto modo di fare spesso, intervenendo da consumato guastafeste in innumerevoli discussioni.
Un caso a mio avviso lampante è l'andamento della criminalità, i cui numeri sono costantemente i vistosamente in calo mentre si diffonde la percezione opposta, costantemente propalata, alimentata e posta alla base di ragionamenti ed opzioni politiche.
Una persona che conosco è aduso citare, appena la incontri, gli ultimi fatti di cronaca nera locale; ma vende allarmi, e una volta mi confessò: "se vendessi aspirapolveri, direi che è pieno di acari".
Non ci vuole molto a capire che il mercato dell'insicurezza è spinto da spera di trarne dividendi economici e politici.
Poi ci sono i dati.
Gli omicidi nel 1991 erano 1938, l'anno scorso sono stati 301. La tabelle ufficiale (dati polizia criminale) è la seguente:
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