lunedì 8 settembre 2025

Cima del lago

Causa improvvisa defezione la programmata visita nell'agognata Val Cimoliana è tramutata nell'altrettanto desiderata ascensione della Cima del lago, già calendarizzata per il mese scorso e poi saltata.

Lunghezza e dislivello sono considerevoli e fonte di un pelo di preoccupazione. La difficoltà principale si rivelerà la fatica, soprattutto nella discesa.

La lunga ascesa offre ampia varietà di ambienti: sentiero di fondovalle, percorso nel bosco, ripido canale pietoso, costante salita che conduce alla sella del lago, 800 metri più sopra. 

Per lunghi tratti ci accompagna la severa sorveglianza della parete dello Iof Fuart, di fronte a noi.

Il cartello indica 1.10 alla cima, ci vorrà mezz'ora buona in più per arrivarci tra i mughi, qualche breve tratto in cui usare le mani, ed una lunga traversata che da un certo punto si svolge sul versante sloveno.

L'arrivo a quota 2116 offre il premio promesso, e anche qualcosa di più: oltre all'unica vista sul lago, un vasto ed eccezionale panorama che include tutte le principali vette delle Giulie, dal Canin fino al Mangart.

Una coppia di pietre pare una poltrona che invita a restare, contemplando la vera bellezza.

Il ritorno rende al solito di più l'idea di quanta è la strada percorsa. Fatico e faccio un po' da palla al piede, ma sono nondimeno felice.

Carta tabacco 19, sentiero 653, dislivello 1200, H min 970 max 2116 ascesa 4 h, discesa 3,5.










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