domenica 21 settembre 2025

Libri a metà

Non riesco a finirli.

La causa deve ancora essere definita, stanchezza, distrazioni, forse ne comincio troppi.

Sul tavolino ce n'è una dozzina, altri li ho riposti.

Il Risorgimento di Banti era ben avviato, ancor di più la Storia del conflitto israelo palestinese di Vercelli.

Ma non li ho finiti, passando ad altro come la Storia di Roma di Momigliano, quella del Confine Orientale di Worsdorfer (questo lo avrò iniziato almeno 4-5 volte).

Il libro della Bonfreschi sul partito radicale ci è arrivato assieme a "Giustizia e politica" di Ferrajoli, che è un testo da meditare, appuntare, richiederebbe qualche giorno dedicato come per i libri dell'università, gli stessi da dedicare a "Storia minima della popolazione del mondo". Il pamphlet di Molinari sulla nuove guerra contro le democrazie forse riuscirò a finirlo, come non mi è riuscito per il libro di Corni su "L'italia occupata 1917-1918), come sicuramente  farò per "Come ordinare una bibilioteca".

Il grande cruccio è poi "Vita e destino", iniziato due o tre volte.

Nel frattempo stavo per cliccare il prossimo acquisto, ogni tanto mi riesce di trattenermi (meno male che c'erano Giuseppe e Andrea con me, altrimenti quella bancarella a Roma la svuotavo).

  

Dare i numeri

L'altro giorno stava seguendo un corso di formazione, elemento di partenza dell'argomento affrontato era una statistica per la quale le persone al lavoro rendono mediamente il 40% del loro potenziale.

Esaurita la spiegazione sull'importanza di sviluppare il potenziale latente, sono intervenuto per chiedere alla docente se sapesse come lo studio citato avesse calcolato il numero (mi riesce difficile immaginare i dati utilizzati per il calcolo, in effetti). Non lo sapeva, nonostante il suo ragionamento vi trovasse fondamento.

L'analisi dei numeri viene spesso trascurata, ai più diversi livelli, anche quanto da essi si muove per fare delle scelte importanti. E' una osservazione che ho avuto modo di fare spesso, intervenendo da consumato guastafeste in innumerevoli discussioni.

Un caso a mio avviso lampante è l'andamento della criminalità, i cui numeri sono costantemente i vistosamente in calo mentre si diffonde la percezione opposta, costantemente propalata, alimentata e posta alla base di ragionamenti ed opzioni politiche.

Una persona che conosco è aduso citare, appena la incontri, gli ultimi fatti di cronaca nera locale; ma vende allarmi, e una volta mi confessò: "se vendessi aspirapolveri, direi che è pieno di acari". 

Non ci vuole molto a capire che il mercato dell'insicurezza è spinto da spera di trarne dividendi economici e politici.

Poi ci sono i dati.

Gli omicidi nel 1991 erano 1938, l'anno scorso sono stati 301. La tabelle ufficiale (dati polizia criminale) è la seguente:

Il tasso di omicidi (Nr/100.000 abitanti) ci vede come tra i paesi con meno omicidi al mondo, negli ultimi 10.  La Francia ne ha il triplo, gli USA 10 volte tanto.

L'Istat ha effettuato, nel 2016 e poi nel 2023,  interviste che misurano anche i crimini non denunciati. Lo studio evidenzia un vistoso caso di persone coinvolte in delitti, con la prevedibile eccezione delle truffe informatiche:
Ci sarebbe da essere orgogliosi, al pari di desiderosi di migliorare ancora.
Ma molti preferiscono alimentare paure, creare insicurezze da scarica su nemici belli e pronti.

lunedì 8 settembre 2025

Cima del lago

Causa improvvisa defezione la programmata visita nell'agognata Val Cimoliana è tramutata nell'altrettanto desiderata ascensione della Cima del lago, già calendarizzata per il mese scorso e poi saltata.

Lunghezza e dislivello sono considerevoli e fonte di un pelo di preoccupazione. La difficoltà principale si rivelerà la fatica, soprattutto nella discesa.

La lunga ascesa offre ampia varietà di ambienti: sentiero di fondovalle, percorso nel bosco, ripido canale pietoso, costante salita che conduce alla sella del lago, 800 metri più sopra. 

Per lunghi tratti ci accompagna la severa sorveglianza della parete dello Iof Fuart, di fronte a noi.

Il cartello indica 1.10 alla cima, ci vorrà mezz'ora buona in più per arrivarci tra i mughi, qualche breve tratto in cui usare le mani, ed una lunga traversata che da un certo punto si svolge sul versante sloveno.

L'arrivo a quota 2116 offre il premio promesso, e anche qualcosa di più: oltre all'unica vista sul lago, un vasto ed eccezionale panorama che include tutte le principali vette delle Giulie, dal Canin fino al Mangart.

Una coppia di pietre pare una poltrona che invita a restare, contemplando la vera bellezza.

Il ritorno rende al solito di più l'idea di quanta è la strada percorsa. Fatico e faccio un po' da palla al piede, ma sono nondimeno felice.

Carta tabacco 19, sentiero 653, dislivello 1200, H min 970 max 2116 ascesa 4 h, discesa 3,5.