Fra le innumerevoli proposte viene scelta, almeno così capisco, l'anello della forca di Lanza.
Durante la sosta a Paularo per i panini, verifichiamo la possibile interruzione della strada.
Propongo come soluzione di riserva il Monte Dimon e voila, in un batter di ciglio parcheggiamo al Castello Valdaier.
Ci incamminiamo sulla strada, come da copione fallendo l'accesso al sentiero. In breve realizziamo di aver sbagliato percorso, ma forse è meglio così, la carrareccia è lunga ma comoda e senza neve. In due ore abbondanti arriviamo al Lago Dimon, con la crosta di ghiaccio in via di scioglimento. Il cartello indica solo mezzora alla cima del Paularo, a questo punto l'ascesa è doverosa, superando anche qualche breve tratto innevato.
La cima offre una vista molto ampia e meravigliosa, in basso Cleulis, sullo sfondo i principali monti della Carnia e davanti l'imponenza del re Coglians.
Bella soddisfazione, ritrovare la vera bellezza.
Nella discesa possiamo osservare una piccola lezione di geografia: rivoli creati dalle nevi in scioglimento, generano ruscelli e cascatelle, alimentano il lago ed in suo piccolo emissario.
Dislivello 700, altezza massima 2043, percorrenza h a/r 5, km 17, carta Tabacco 09.
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Il Laghetto Dimon |
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2043 questa volta non è il fatto illecito, ma la vera bellezza |
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