giovedì 5 agosto 2021

Cazzo vuoi dire a Valentino Rossi?

Con una delle mie uscite più consunte mi vanto che la mia generazione ha iniziato con Pantani (1970), ha vinto il mondiale in Germania (Cannavaro, Nesta, Pirlo, Gattuso, Delpiero, Totti ecc. ecc. tutti dei 70'), ha finito con Valentino (1979).

Oggi quest'ultimo campione lascia, consegnando il nostro decennio alla pensione, mentre lui non passa alla leggenda solo perchè è una leggenda già da tempo immemore.

Certi (pochi) campioni accompagnano alla leadership tecnica che ne fa i numeri uno della loro disciplina in un determinato momento quel carisma che permette loro di travalicare i confini del loro sport e dello sport, facendone vere icone pop, e al tempo stesso ambasciatori della loro disciplina che fanno conoscere ben al di là dell'ambito degli appassionati.

Lorenzo ha sintetizzato il concetto paragonandolo a Jordan, Alì, Woods, Senna. 

Mica male.

Direi anche Alberto Tomba, per come ha saputo essere personaggio che ha calamitato attenzioni su uno sport prima (e dopo, per lo sci: chi la guarda oggi, la Coppa del mondo per la quale ai miei tempi sospendevano le lezioni di scuola e il festival di Sanremo?) ai più sconosciuto. E ci sono anch'io tra quelli che prima del dottore un MotoGp non l'avevano visto mai.

Grande Vale, ma che tristezza.




Nessun commento:

Posta un commento