L'altro ieri, sul traino di Inter- Pordenone, mi sono imbattuto nell'intervista di Marzullo a Luca Ricolfi, già da me ricordato come una delle menti più brillanti di Italia.
Al solito solo molte le perle di pura intelligenza.
Al solito solo molte le perle di pura intelligenza.
"Non sono particolarmente fiero di essere un sociologo perchè la sociologia secondo me è una disciplina che ha perso un'occasione e non è molto prestigiosa... ".
"Se la domanda è cos'è la sinistra, io penso sia amministrazione del potere, senza la minima idealità. Se lei mi chiede cos'è la sinistra per me, la risposta è abbastanza semplice: sinistra significa riconoscere che c'è un problema di diseguaglianza delle opportunità, e combattere perchè questo limite delle società capitalistiche, che hanno tanti vantaggi ma hanno questo limite, sia ridotto il più possibile, cioè combattere perchè la possibilità di avanzare non sia limitata ai ceti medi e ai ceti alti, ma sia la stessa per tutti. Questo occuparsi della mobilità sociale cercando di non di eliminare le diseguaglianze ma di eliminare la diseguaglianza delle opportunità... quello che non va bene è che le possibilità di arrivare in alto di un figlio di un operaio siano molte più basse di quelle del figlio di un impiegato o di un imprenditore"
"La diseguaglianza delle opportunità è stata enormemente amplificata da cinquantanni di declino dell'istruzione in Italia. Abbiamo avuto un processo di impoverimento culturale della scuola da tutti i livelli, partendo dalla scuola dell'obbligo, dove spesso si fa molto poco. per passare ai licei e all'università. Buona parte della cosiddetta dispersione scolastica non è dovuta alle condizioni sociali di partenza... è dovuta al fatto che le conoscenze, le nozioni, le capacità trasmesse sono talmente basse che a un certo punto, per quanto noi abbassiamo il livello dell'istruzione superiore, uno non ce la fa. Noi all'università insegniamo cose sempre più facili, siamo sempre più indulgenti, sempre meno severi; facciamo passare gli esami a persone che non sarebbero mai passate anche solo ventanni fa, ma questo non basta, perchè gli studenti arrivano in uno stato così penoso che certe materie diventano semplicemente non insegnabili... Il fatto di aver abbassato, di aver consentito di abbassare così il livello degli studi è un fattore di diseguaglianza"
"Questo fatto di poter dare le ripetizioni, di poter permettere ai figli di metterci dieci anni a fare un'università, è un meccanismo di classe. Ma perchè è possibile questo? E' possibile perchè la scuola non ha fatto il suo mestiere. Se avesse messo tutti in condizioni di non prendere ripetizioni private, anche i figli degli operai o dei ceti subordinati avrebbero delle chance di andare avanti"
"Il livello si è abbassato da cinquantanni (e probabilmente già cinquantanni fa era più basso che ventanni prima), ma negli ultimi ventanni c'è stata un'accelerazione che non è solo cognitiva, ed è dovuta al fatto che i genitori sono entrati pesantemente nella gestione delle scuole... c'è stato il fatto che i genitori sono diventati i sindacalisti dei loro figli, per cui un insegnante che voglia bocciare un ragazzo tendenzialmente non lo fa perchè teme il ricorso; un insegnante che voglia punire con una nota sa già che arriverà una madre inferocita che andrà dal preside a protestare per come è stato trattato il pargolo. Questa invasione della scuola da parte dei genitori risale a ventanni, trentanni fa non c'era"
"Io penso, ma è un po' un azzardo, che questo processo avrà un termine e comincerà un'inversione di tendenza"
"Dal 91 si laureano molte più donne che uomini. Mi spiace da sociologo dire una banalità, ma il perchè è questo: le ragazze studiano, i ragazzi non studiano"
Si faccia una domanda e si dia una risposta
Si faccia una domanda e si dia una risposta
"Un'interrogativo politico...perchè mai la sinistra, che dovrebbe occuparsi dei deboli ha fatto così poco per impedire il decadimento dell'istruzione in Italia a tutti i livelli, anzi spesso si è battuta per accelerare questo decadimento. La risposta? Non lo so"
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