Vediamo se ho capito.
La nostra Costituzione consente una legge elettorale con premio di maggioranza al 40% (ma non più basso), il ballottaggio no, la candidatura plurima sì, ma non con l'opzione, con il sorteggio...
Aveva ragione Pannella quando sosteneva già molti anni fa (è impressionante quanti ragionamenti politici potrebbero iniziare con questa proposizione) che la Consulta poteva essere meglio denominata Corte Anticostituzionale. Per essere precisi, la definiva (lui) la cupola della mafiosità partitocratica.
Diciamo più modestamente che è luogo di decisioni politiche, in cui si compongono equilibri politici, con scelte talvolta rese necessarie dalle vacanza delle sedi preposte (ops, c'è un Parlamento?), e che magari quando accontentano tutti non vengono criticate nemmeno se si spingono clamorosamente oltre quanto sarebbe concesso all'organo garante della legalità costituzionale.
Ma accettare che la Carta del '46 sia violata da un ballottaggio o da una candidatura plurima, che al Parlamento non sia consentita autonomia nella più politica delle leggi è troppo per chi, da questo minuscola angolo di Belpaese, spera ormai soltanto di poter sussurrare: Il Re è nudo!
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