In poche parole il ministro dell'Economia francese condensa un piccolo trattato educativo.
Il richiamo ai giusti limiti nell'utilizzo di smartphone e dispositivi di ogni genere, che ciascuno di noi, soprattutto genitore, declama e (talvolta; talvolta?) applica ma non sempre riflettendo su ragioni e conseguenze, viene spiegato parlando ai ragazzi di letteratura e di libertà (un'altra volta mi chiederò: ma che ministri hanno, in Francia?).
"Leggete, staccatevi dagli schermi. Gli schermi vi divorano, la lettura vi nutre. Fa tutta la differenza. Gli schermi vi svuotano, i libri vi riempiono. Fa tutta la differenza. Ovviamente è una lotta perché gli schermi catturano l’attenzione e poi sono così bene organizzati che sanno darvi, proprio come si fa con i ratti, dei piccoli stimoli nervosi ogni cinque, dieci secondi, che vi obbligano a restare incollati allo schermo. Ma purtroppo non è quello che vi permetterà di sviluppare la vostra libertà. E concludo dicendo che la letteratura è un’arma di libertà e gli schermi troppo spesso possono diventare, non sempre, non parlo degli schermi del cinema, parlo di quelli dei giganti del digitale, degli strumenti di schiavitù. Potete essere sottomessi nei vostri consumi, nel vostro comportamento, nelle vostre pratiche, nei vostri gesti, da schermi che sono formattati per orientare il vostro pensiero. La letteratura vi dà la libertà, le parole danno libertà per costruirvi ed essere quello che siete. Lo dico a tutti i liceali che ci ascoltano: ognuno di voi è unico. Ognuno di voi. La letteratura e i libri vi permetteranno di scoprire quanto siete unici e fino a che punto non assomigliate a nessun altro. È quello che fa l’umanità. Ogni persona è unica. Ed è la letteratura che ce lo insegna”
Difficile aggiungere qualcosa, sembra.
Ma parlare di libertà, ad un ragazzo di 15 anni, trova orecchie disposte ad ascoltare, capaci di comprendere?
Non ne sono sicuro.
Ma non c'è nulla da fare, se non gli arrivano al cuore queste parole:
Ogni persona è unica. Ed è la letteratura che ce lo insegna
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