sabato 30 gennaio 2021
E alla fine il populismo si impiccò alla prescrizione
mercoledì 20 gennaio 2021
Non dite che le cose non possono cambiare
Non dite che le cose non possono cambiare, ha detto il nuovo Presidente Biden, alludendo alla sua vicepresidente e quel che significa la sua nomina per le donne, gli immigrati.
In una cerimonia che per me è stata emozionante, la speranza di vedere sorgere un nuovo giorno, ha pronunciato parole, certo a lungo meditate e cercate, incentrate sulla necessità della condivisione, della comprensione, della solidarietà.Sa che la rabbia e l'odio e le paure di molti hanno fondamento in momenti difficili.
Ma anche che la capacità di un grande leader, della grande politica, è al tempo stesso comprenderle e offrire una via d'uscita:
Ma la risposta non è ripiegarsi su se stessi. Né ritirarsi in fazioni in lotta tra loro, diffidando di quelli che non vi assomigliano, o non pregano come fare voi, o non leggono le notizie dalla vostra stessa fonte. Dobbiamo porre fine a questa guerra incivile che mette il rosso contro il blu, il rurale contro l'urbano, il conservatore contro il liberal. Possiamo farlo se apriamo le nostre anime invece di indurire i nostri cuori, se mostriamo un po 'di tolleranza e umiltà e se siamo disposti a metterci nei panni dell'altra persona, come direbbe mia madre. Solo per un momento, mettetevi nei panni degli altri. Perché questo posso dirvi della vita. Non possiamo sapere che cosa il destino ha scelto per noi. Alcuni giorni hai bisogno di una mano. Ci sono altri giorni in cui devi darla, una mano. È così che deve essere, è questo che facciamo l'uno per l'altro. E se siamo così, il nostro paese sarà più forte, più prospero, più pronto per il futuro. E possiamo pure non essere d'accordo. Miei concittadini, nel lavoro che ci aspetta avremo bisogno l'uno dell'altro. Abbiamo bisogno di tutte le nostre forze per resistere in questo inverno buio. Stiamo entrando in quello che potrebbe essere il periodo più oscuro e mortale del virus. Dobbiamo mettere da parte la politica e affrontare questa pandemia come una nazione, una nazione.Mettersi nei panni dell'altro.
sabato 9 gennaio 2021
Memoria
Con piacere ho riscontrato che il centenario dalla nascita di Leonardo Sciascia è stato occasione di numerose iniziative per ricordare la sua figura, compresi l'evento di PiuEuropa nel corso del quale sono state lette alcune sue pagine sulla giustizia ed il bel documentario "Uno scrittore alieno" su Skyarte.
E poi articoli, interventi alla radio.
C'è anche un fatto, che pure nulla ha apparentemente a che vedere con lo scrittore siciliano.
Nel processo sulla "strage di Viareggio", la Cassazione ha dichiarato prescritti gli omicidi colposi delle 32 vittime.
Apriti cielo. Al certamente comprensibile strazio dei familiari (in merito al quale andrebbe però seriamente chiesto che tipo di giornalismo è quello che mette sotto il naso il microfono a persone appena colpite da un evento così emotivamente impattante) si aggiungono immancabili tweet di politici vari che lamentano la mancata giustizia, aprendo (ma più seguendo) il solco di un univoco commento di giornali, odiatori e cazzeggiatori da tastiera.
E' quindi l'unica giustizia la condanna?
Ricordiamo Leonardo Sciascia, soprattutto per quanto manca una voce come la sua.