Milan 1989: la leggenda della squadra più forte di tutti i tempi raccontata da chi la inventò
di Arrigo Sacchi con Luigi Garlando.
Iniziato e finito in giornata.
Prenderlo e leggerlo era una specie di atto dovuto, un tributo a quella vittoria e anche un po' alla mia adolescenza.
Sacchi parlando in prima persona rievoca il primo biennio alla guida del Milan, culminato con la vittoria di Barcellona.
Il leit- motiv è la portata innovativa dei concetti da lui introdotti e che rivoluzionarono il calcio.
Capovolse il deprecabile motto dei gobbi, e lo scrive: "Vincere non sarà mai la sola cosa che conta".
Quelle partite le ricordo tutte, è interessante vederle raccontate da chi le visse dietro le quinte, e ci racconta i particolari del rapporto con i calciatori e con Berlusconi.
Traspare oltre al giusto orgoglio un po' di presunzione. Ma se non non a lui, a chi dovremmo concederla?
L'appendice finale è dedicata alla visione del calcio italiano trentanni dopo, a suo dire un'occasione sprecata (di proporre il suo calcio, ergo primeggiare).
E' stato un grandissimo e unico, Arrigo. Personalmente apprezzo quanto e più del suo altri modi di proporre il calcio (stravedo per l'Uruguay di Tabarez), e non amo chi eccede in "ideologia" calcistica.
Tuttavia, chapeau.
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