martedì 25 aprile 2017

Corsi e rimorsi

Quello che questo luogo non deve diventare è una raccolta di pensieri altrui, per quanto alati.
Devono starci i miei.
Fanno eccezione alcuni pensieri non banali di uomini stimabili.
E fa eccezione la poesia.  Perchè la poesia sa dire quello che le parole non esprimono, che sa solo il cuore, dell'oggi e di sempre. 

E allora, ancora Borges. Ripescata da un amato volume, segnalata da un segnalibro lasciato lì, da quanto tempo non so. 

Il rimorso
Ho commesso il peggiore dei peccati
che possa commettere un uomo.
Non sono stato felice.
Che i ghiacciai della dimenticanza
possano travolgermi, disperdermi senza pietà.
I miei mi generarono per il gioco
arrischiato e stupendo della vita,
per la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco.
Li defraudai. Non fui felice. Compiuta
non fu la loro giovane volontà. La mia mente
si applicò alle simmetriche ostinatezze
dell’arte, che intesse nullerie.
Mi trasmisero valore. Non fui valoroso.
Non mi abbandona. Mi sta sempre a fianco
l’ombra d’esser stato un disgraziato.

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